La Panarda di Villavallelonga sul
Washington Post
Villavallelonga (AQ), 13 gennaio 2014 - Ha destato molta eccitazione
e grande stupore la pubblicazione, da parte dell’autorevole quotidiano
statunitense Washington Post, di un interessante
articolo sulla Panarda,
l’antichissimo banchetto devozionale che si tiene annualmente a Villavallelonga
la notte del 16 gennaio.
Il Washington Post, fondato nel lontano 1877, è il più diffuso e
antico giornale di Washington.
L’articolo, pubblicato lo scorso 31 dicembre e successivamente ripreso nelle
sezioni “Food” e “Travel” di altre importanti testate americane, è stato
scritto dalla giornalista di madre italiana Domenica Marchetti e prende spunto
dalla curiosa iniziativa del ristorante “Le Virtù” di Philadelphia
di proporre nel proprio menù i piatti tipici del tradizionale banchetto
commemorativo abruzzese.
La rivisitazione della Panarda da parte del rinomato ristorante
specializzato nella cucina tipica abruzzese e dell’Italia Centrale, giunta
quest’anno alla terza edizione, prevede un pasto di nove ore e 40 portate, al
prezzo di 250 dollari e permette ai
clienti di cimentarsi in una variegata e lunga maratona gastronomica
accompagnata da una selezione di vini abruzzesi.
Il tradizionale e antichissimo
banchetto della Panarda di
Villavallelonga, definito anche da alcuni antropologi “orgia alimentare” e in
generale i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, stanno riscuotendo, nel
corso degli anni, notevole interesse a livello nazionale e internazionale da parte
di studenti universitari, storici, antropologi, trasmissioni televisive nonché
l’attenzione dell’Unesco che, da qualche anno, ha avviato il lungo e
difficoltoso iter istruttorio per il riconoscimento, della Panarda, come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
La festa di Sant’Antonio Abate,
che si celebra annualmente a Villavallelonga il 16 e 17 gennaio, si articola,
infatti, in un sistema rituale piuttosto complesso e ricco di simbolismi
(maschere, Pupazze, cesti, Corone, fuochi, Cottore, carri allegorici) che può
essere esaminato da molteplici prospettive e nel quale i vari aspetti si
intersecano sia a livello funzionale che di valori ma che trova il suo momento
principale nella Panarda, alla quale
ognuno partecipa in un clima di eccezionale solennità, ritenendosi responsabile
ed obbligato a mantenere viva una tradizione che appartiene al comune
patrimonio culturale.
Fa sorridere l’idea che, oltreoceano,
si mantengano così vive certe tradizioni, magari trasformandole nel corso degli
anni in veri e propri “prodotti commerciali di successo”. Come affermano i
proprietari del ristorante “Le Virtù”, nonostante il prezzo pagato per
partecipare alla maratona sia piuttosto alto, il guadagno non è l’obiettivo
principale dell’iniziativa, quanto di offrire ai partecipanti la possibilità di
sentirsi parte di una devozione e di un’italianità che tutti sentono l’obbligo
morale di rievocare e di far conoscere alle giovani generazioni e ai figli
degli emigranti l’autenticità delle proprie radici.
La traduzione Italiana dell'articolo è consultabile qui.
Nicola Di Ponzio, Achille Ferrari - Associazione D.F.P.
Preparazione della Panarda - Foto: Paolo Simoncelli |
Canti e Suoni visitano le Panarde - Foto: Paolo Simoncelli |